
Per una introduzione. In un spartito musicale le singole note concorrono a delineare l'insieme dei suoni che, opportunamente variati, restituiscono all'orecchio dell'ascoltatore marce, canzoni, ballate e tutta la varietà di composizioni che si possono ottenere da questo assemblaggio. Nel delineare una storia della Banda Cittadina di Mezzolombardo credo opportuno, per esigenze di spazio, concentrare l'attenzione non su un fluire ininterrotto di parole, quanto piuttosto su alcuni concetti, che permettano così una comprensione agevole di questa istituzione nata nel 1843, che, in fasi alterne, ha continuato ad allietare la vita sociale del maggiore centro rotaliano.
Musica per l'anima in lode di Dio. La presenza della musica all'interno della comunità di Mezzolombardo ha radici piuttosto antiche, documentate a partire dal XVII secolo. Prima di identificarsi nell'istituzione della Banda Cittadina, il canto e l'utilizzo di strumenti musicali sono rintracciabili nelle manifestazioni religiose del calendario liturgico. Va ricordato per esempio il Mortorio, uno spettacolo sacro tenuto il Venerdì Santo, reso più coinvolgente sul piano emotivo e devozionale anche dalla partecipazione di musici e cantori del convento agostiniano di San Michele all'Adige, caratterizzato dalla qualità della musica che vi eseguivano i religiosi. Le note accompagnavano anche le processioni, così come le altre feste religiose della comunità. Nelle chiese di san Pietro apostolo e della Natività di san Giovanni Battista è attestata la presenza di organi e, in particolare nel secondo edificio sacro operò nel 1669 l'organista Carlo Prati, il più qualificato del tempo in Trentino, con la realizzazione di uno strumento oggi perduto. Allo stesso anno risale il beneficio dell'organo, fondato da Matteo Gilli, membro di questa famiglia, le cui rendite sarebbero servite per il mantenimento di un organista.
Formazioni paramilitari nel corso dell'Ottocento. Il fenomeno della banda musicale nacque in Europa nei primi decenni dell'Ottocento in seguito alle vicende del periodo napoleonico, del quale interpreta il desiderio di emancipazione dei ceti urbani, affinché la vita cittadina collochi in primo piano diversi aspetti, fra i quali la "pubblica ricreazione". La banda partecipa alle manifestazioni civili e religiose, come per esempio visite di ospiti illustri e feste patronali. I primi passi per costituire un gruppo musicale a Mezzolombardo datano al 1843: un corposo fascicolo dell'Archivio della famiglia Scari von Kronhoff, conserva diversi documenti relativi all'avvio di questo sodalizio e permette di riscoprire un aspetto della storia del paese finora sconosciuto. Uno dei membri della nobile famiglia, Giuseppe Romedio (1803-1858), ebbe un ruolo di primo piano nelle vicende che portarono alla costituzione della Banda musicale. Gli Statuti per la Musica Banda di Mezzolombardo, conservano le firme di molte persone del paese, che il 14 agosto 1843 sottoscrissero il proprio impegno per fondare questo sodalizio musicale: Giacomo Paoli, Giacomo de Vigili, Valentino Frenez, Francesco Casna, Giuseppe Panizza, Leonardo Giacomuzzi, Benedetto Giacomoni, Gianni Clamer, Francesco Casna, Giovanni Luchin, Ignazio Paoli, Piva, Eduardo Elfer, Giovanni Battista Devigili, Giuseppe Tomasini, Carlo Degasperi, Gio Batta Grandi.
Alterne vicende dal 1843 al 1896. L'associazione musicale nata nel 1843 conobbe una fase di involuzione dopo i rivolgimenti politici del 1848 e i singoli musicisti si esibirono in modo individuale in diverse occasioni. Verso gli anni settanta dell'Ottocento i bandisti erano aggregati alla Società del Casino di Lettura e in seguito, nel 1875 alla Società Filodrammatica. La banda riprese vigore nel 1882, grazie all'iniziativa di alcuni membri e al sostegno di Girolamo Scari (1833-1883), ultimo discendente di quella nobile famiglia, figura di spicco a Mezzolombardo: fondò con Giacinto Donati il Corpo Pompieri del paese nel 1867, del quale divenne ispettore dal 1867 al 1876; fu inoltre consigliere comunale e ricoprì la carica di podestà dal 1881 al 1883. L'11 luglio 1883 Antonio Krommer, maestro della banda cittadina, assunto nel 1882, con uno stipendio annuo di 600 fiorini, aveva composto una partitura intitolata Marcia Municipio Mezzolombardo. Il brano era un omaggio a Scari, approvato anche da Amos Clementi, presidente del sodalizio musicale. Negli anni successivi il sodalizio fu unito al Corpo Pompieri dal 1896 al 1903, forse per esigenze di bilancio, visto che entrambe le associazioni contavano sull'appoggio delle casse comunali.
Il secolo breve, uno sguardo al Novecento. Dopo aver riacquisito una propria autonomia istituzionale, i bandisti nel 1905 accolgono in paese Francesco Giuseppe e con lo scoppio della Grande Guerra nel 1914 abbandonano la propria attività. La ripresa è assegnabile all'inizio degli anni venti, grazie a Guido Gallo: i bandisti troveranno un valido aiuto nella direzione del maestro Gerardo Piccirillo: nel 1923 musicò le parole di Giovanni Ferrari, segretario della banda: nacque così l'Inno a Mezzolombardo. Durante il periodo fascista la banda si allineò con le scelte del regime e le sue composizioni riecheggiavano la retorica nazionalista. Di questo periodo va ricordato il concerto tenuto nel 1929 a Milano durante la fiera campionaria, che riscosse un buon apprezzamento di pubblico. Dopo la parentesi della seconda guerra mondiale, dal 1939 al 1945, un gruppo di persone di Mezzolombardo, fra le quali Gilberto Maurina, presidente della locale sezione ENAL, invitarono il maestro Valerio de Concini a guidare la ricostruzione del gruppo. L'attività del maestro, protrattasi dal 1945 al 1948, quando passò a dirigere il corpo musicale "Mario Mascagni" di Bolzano, raggiunse l'obiettivo prefisso. La banda, interprete del tessuto sociale di Mezzolombardo, partecipò sempre, a partire dal 1944, alla Festa del Voto, fissata l'8 settembre di ogni anno, giorno della Natività di Maria, in ricordo della consacrazione del paese dopo il bombardamento subito nel 1943. A partire dal 1948 la banda conobbe un progressivo calo, tanto che nel 1952 l'avvocato Vittorio Foradori, sindaco di Mezzolombardo, contattava de Concini per richiamarlo a dirigere il sodalizio del paese e il maestro accolse la richiesta. Gli anni cinquanta però non si rivelarono facili per il gruppo: nel 1956 de Concini lasciò la direzione per mancanza di fondi che aiutassero a continuare l'attività. Nel 1960 Guido Gallo riprese le redini del complesso, fino al 1973 e la banda tornò a crescere. Con il nuovo maestro Mario Pisetta, in carica per 10 anni, il sodalizio musicale accrebbe la propria qualità con l'impiego di insegnanti qualificati grazie al sostegno della Federazione dei Corpi Bandistici della Provincia di Trento. La Banda Cittadina dal 1995 al 2011 ha avuto come presidente Mimma Bridi. Successivamente con la composizione del nuovo direttivo la presidenza è passata a Roberto Ghezzi, tuttora in carica e al terzo mandato.
Bande gemellate: la Musikkapelle di St. Georgen, la Blaskapelle di Kirchanschöring, la Jugendkapelle di Friedberg, la Società Filarmonica Principessa Jolanda di Mathi (Torino), la Banda Municipale Città di Aosta, la Banda di Palmanova (Udine), la Banda di San Miniato (Firenze) e quella di Peschiera del Garda (Verona), Filarmonica S. Cecilia di Laterina (Arezzo).
I corsi musicali, istituiti in maniera organica una quindicina di anni fa, hanno permesso di fondare la Scuola musicale Guido Gallo, che annovera circa cento allievi dediti allo studio di strumenti non solo bandistici. Nel 2002 è stata riconosciuta come "soggetto formatore" dalla Federazione dei Corpi Bandistici della Provincia di Trento. Il sodalizio organizza dal 1994 i Corsi estivi musicali con lo scopo di offrire ai giovani musicisti un iter didattico che accresca le loro conoscenze strumentali e li porti a nuovi acquisizioni teoriche e pratiche.
Guido Gallo ebbe un ruolo determinante per la Banda Cittadina: per ben due volte intervenne in un momento critico per la sua stessa sopravvivenza: dopo la conclusione del primo conflitto mondiale e in seguito ai difficili anni cinquanta. Gallo resse il gruppo dei musicisti dal 1927 al 1935 e quindi dal 1959 al 1973. Fra le personalità con cui fu in contatto si ricordi Riccardo Zandonai da Borgo Sacco, frazione di Rovereto. Guido Gallo in conclusione a un proprio saggio ammoniva che "Si può dunque onorare la musica anche attraverso la Banda, purché ad essa ci si dedichi con volontà cosciente." (G. GALLO, I nostri autori, Mezzolombardo - Trento 1961).